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Campo di Giove ha commemorato il 72° anniversario della Liberazione

Nel suo discorso, il Sindaco Di Mascio ha sottolineato i valori di impegno verso il prossimo sia come singoli sia come Comunità

Campo di Giove, 26 aprile 2017 - Con la partecipazione di un buon numero di cittadini e turisti, unitamente ai bimbi e alle maestre della scuola “F. Di Paolo”, le rappresentanze delle Autorità militari, la Polizia Municipale, il complesso bandistico, gli Alpini, la Protezione Civile e la Croce Rossa, si è svolta presso il Monumento ai Caduti di Campo di Giove la celebrazione del 72° anniversario della Liberazione dal nazifascismo.


Nel suo discorso, il sindaco Giovanni Di Mascio ha proposto diversi punti di riflessione così espressi: “È necessario allora che la Politica riporti al centro i princìpi della Resistenza; è necessario ritrovare lo spirito, la forza, l’unità e la coesione che animò gli Italiani dal 26 Aprile del 1945, cioè dal giorno della ricostruzione di una Patria distrutta da un’assurda guerra civile.” sottolineando i valori di impegno a favore del prossimo sia come individui sia come collettività: “Occorre l’impegno di tutti, è necessario andare oltre il proprio dovere laddove le istituzioni non ce la fanno ad arrivare, occorre che ognuno di noi dopo aver soddisfatto le proprie esigenze offra un po’ del suo tempo agli altri, alla collettività; e questo principio dovrebbe valere sempre, anche a livello locale.” non mancando di ricordare che: “Fra un mese e mezzo, come sappiamo, a C.diG. si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale.

Acclarato che tutti vogliamo bene a questo paese, allora anche noi, quale che sarà il vincitore, dobbiamo sentire la necessità di fare qualcosa di più per nulla in cambio, sull’esempio dei tanti volontari già impegnati in vari settori della società; anche a CdiG abbiamo ottimi esempi (protezione civile e CRI).

E qui non posso non menzionare la celeberrima frase pronunciata da J.F.Kennedy il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, il 20 Gennaio 1961, “Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.  Per evitare allora che la giornata odierna possa essere una semplice ricorrenza ripetitiva, non dobbiamo semplicemente limitarci a chiedere o ad immaginare un paese migliore ma dobbiamo essere protagonisti del cambiamento, dobbiamo tornare a far proprio il vero insegnamento della Resistenza, cioè il SACRIFICIO, inteso come rinuncia a qualcosa di proprio a vantaggio di altri, singoli o comunità.”